venerdì 22 agosto 2008

Non ho paura!


La storia di “Non ho paura” (2003), film di G. Salvatores tratto dall'omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, si svolge negli anni 70 in un Sud Italia poco definito (in realtà Puglia), arido e quasi etereo nella sua leggiadra arretratezza.

La fotografia ci riveste un ruolo cruciale, specialmente in quei momenti in cui la luce solare, pura e nitida, dipinge metaforicamente un' onnipresente età dell’oro della fanciullezza, di un mondo che non c’è più o che forse non c'è mai stato come un certo Meridione divorato da un banditismo che impedisce lo sviluppo delle potenzialità ed ammazza l’infanzia stessa. Sarà un caso se la madre del giovane protagonista, Michele, ripete più volte al figlio: “Mi devi promettere che da grande andrai via da qua!” oppure se il padre spara al buio credendo di trovarsi davanti un altro bambino, quello da eliminare?

Già: Michele. Quello che, appunto, non ha paura e fa dunque figura di resistenza. Ingenuo, è coraggioso per essenza, quasi grazie a quella sua esagerata innocenza. Capisce e reagisce. E poi salva, eroicamente, un piccolo coetaneo nordico: Filippo.
Tra Michele, il piccolo contadino bruno e meridionale, e Filippo, il borghese milanese, biondissimo, rapito proprio dal padre del primo, nasce anche una splendida amicizia, anch'essa eterea: un'amicizia tra due angeli uniti da un’identica dolcezza frutto dell'affetto ricevuto dalle rispettive famiglie.

Le corse di Filippo e Michele nel giallo della calda estate durano poco, ma danno sostanza a tutto il contenuto di “Non ho paura”. Come quando le loro piccole mani vengono a chiudere il film, allora ci arriva in faccia la terribile realtà: noi, con le nostre paure adulte, le nostre infamie e le nostre politiche, l’infanzia... l'abbiamo veramente dimenticata e rinchiusa - come Filippo nella buca - in un angolo remoto del nostro cuore, insieme ai nostri sogni, ai nostri Sud e alle nostre potenzialità. Riusciremo a ritrovarla?

Un film allegorico e potente. Un invito a regredire per cercare l'amore vero e l'alleanza geografica.

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